Mostra itinerante «COLLOCATI, INTERNATI, DIMENTICATI? Storie (e storia) delle misure coercitive a scopo assistenziale in Svizzera»

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Il 30 ottobre 2025 aprirà la mostra itinerante nazionale «COLLOCATI, INTERNATI, DIMENTICATI?», che farà tappa in tutte le regioni per raccontare la storia delle misure coercitive a scopo assistenziale e dei collocamenti extrafamiliari in Svizzera, ma anche della loro rielaborazione storica.

La mostra «COLLOCATI, INTERNATI, DIMENTICATI? Storie (e storia) delle misure coercitive a scopo assistenziale in Svizzera» offre un accesso sfaccettato e al contempo scientificamente fondato a questo capitolo della storia svizzera, che ha segnato profondamente la vita di molte persone.

La mostra propone spunti di riflessione e approcci diversificati al tema: il pubblico ha l’opportunità di confrontarsi con le storie personali di coloro che sono stati oggetto di queste misure e con il lungo percorso di rielaborazione politica che ne è seguito. Presenta inoltre il contesto storico, descrive le conseguenze che persistono tutt’oggi e invita il pubblico a porsi ulteriori interrogativi: è possibile riparare le ingiustizie del passato? Cosa possiamo fare, noi, affinché la storia non si ripeta?

La mostra fa parte del programma «Ricordare per il domani».

Eine Wand voller Schubladen, einzelne sind beleuchtet. Zwei Personen schauen sich diese an.
© Ufficio federale di giustizia, foto: gabriel design.

La mostra

La prima parola nella mostra spetta alle persone coinvolte: un collage audiovisivo tratto dagli archivi televisivi illustra la loro lotta per far sentire la propria voce, nonché ottenere il riconoscimento e la riparazione delle ingiustizie subite. Un memoriale organizzato come un «archivio per non dimenticare» permette di capire la portata delle misure ordinate dalle autorità e scoprirei destini individuali delle persone. Centinaia di cassetti rappresentano le centinaia di migliaia di bambine, bambini e persone adulte colpite dalle misure coercitive a scopo assistenziale. Diversi cassetti sono aperti e contengono schede che ne ricostruiscono le storie. Alcune biografie sono raccontate più nei dettagli sui tavoli di lavoro dell’archivio. Le postazioni offrono un’esperienza immersiva pensata per favorire un incontro dignitoso e una riflessione personale.

Le storie di vita sono inserite in tre installazioni informative dedicate alle diverse misure, al contesto giuridico e ai diversi istituti svizzeri. Grazie a una selezione di documenti storici provenienti dai media, dalla politica e dalla cultura trovano inoltre spazio anche voci critiche nei confronti del sistema delle misure coercitive a scopo assistenziale e delle sue disfunzioni.

Ständer mit Bildern von Zeitungsausschnitten und Bildschirmen
© Ufficio federale di giustizia, foto: gabriel design.

Le scuse ufficiali del Consiglio federale per l’ingiustizia inflitta costituiscono il punto di partenza di una linea del tempo estesa fino al presente. Ripercorrendo le tappe importanti del lavoro di rielaborazione sul piano politico e scientifico, essa dimostra che la storia delle misure coercitive a scopo assistenziale ha conseguenze ancora oggi. La loro analisi è un processo sociale e politico ancora aperto.

La mostra solleva diverse domande: quali conseguenze hanno ancora oggi le misure coercitive a scopo assistenziale per le persone coinvolte? È possibile riparare le ingiustizie del passato? Cosa possiamo fare, noi, affinché la storia non si ripeta? Le domande legate alla storia delle misure coercitive a scopo assistenziale sono sempre attuali. Vengono proposte in un forum, attraverso un’installazione video che ospita diversi punti di vista e coinvolge anche il pubblico. Questa sezione della mostra si concentra anche sui diritti fondamentali previsti dalla Costituzione federale.

Ein Raum mit einem historischen Zeitstrahl an der Wand, Menschen schauen sich diesen an. Im Hintergrund 2 Menschen die an einem Tisch sitzen und sich austauschen.
© Ufficio federale di giustizia, foto: gabriel design.

L’ultima parola spetta di nuovo alle persone coinvolte: si può riparare ciò che hanno vissuto? Cosa si augurano per il futuro? Risposte ambivalenti e speranze per il futuro riaccompagnano il pubblico nel presente.

Wegweiser mit dem Titel "Ende gut  - alles gut?"
© Ufficio federale di giustizia, foto: gabriel design.
Ein Forum mit Kopfhörern und vis-a-vis Bildschirme mit Menschen
© Ufficio federale di giustizia, foto: gabriel design.

Offerta didattica per le scuole

Per le classi è disponibile una visita guidata: la vicinanza della mostra al mondo reale permette di parlare alle giovani generazioni, trasmettendo sia contenuti che emozioni. Le classi del livello secondario I e II possono confrontarsi con il tema della mostra e con le storie delle persone coinvolte in una visita basata sul dialogo.

Dopo un’introduzione al tema, le classi esplorano la mostra a coppie a partire da una storia personale scelta e procedendo sulla base di un questionario. A questa fase segue uno scambio di idee in presenza di un/a moderatore/moderatrice.

Per la preparazione e per l’approfondimento ulteriore della visita sono disponibili materiali didattici.

L’offerta didattica guidata per le scuole può essere prenotata direttamente nelle sedi della mostra: Musée Historique Lausanne

Altre offerte e informazioni sul tema per le scuole

I luoghi della mostra

La mostra sarà visitabile in queste sedi:

In tutti i luoghi della mostra è previsto anche un programma di eventi collaterali specifico per ogni sede.

Mostra al Musée historique Lausanne
Mostra al Musée historique Lausanne.